Museo dei Bronzi Dorati e della Città di Pergola
Logo COMUNE DI PERGOLA

Madonna del Soccorso

Dipinto realizzato da Giovanni Francesco Ferri

Il tema figurativo della Madonna del soccorso, legato soprattutto a committenze da parte dell’ordine agostiniano, era molto diffuso nel Medioevo in area umbro- marchigiana.

La tela è stata realizzata da Giovanni Francesco Ferri, pittore pergolese esponente del classicismo settecentesco, formatosi presso l’Accademia di San Luca a Roma. Qui ebbe modo di conoscere le grandi opere dell’antichità e subì l’influsso di importanti artisti dell’epoca come Sebastiano Conca, Giuseppe Bartolomeo Chiari e i marchigiani Carlo Maratta e Francesco Mancini. Tornato nella sua terra d’origine, ottenne importanti committenze civili e religiose, realizzando opere ancora oggi visibili in chiese delle Marche, dell’Umbria e della Romagna.

Inizialmente la tela del Ferri si trovava, con buona probabilità, nell’altare della Madonna del Soccorso (oggi del Sacro Cuore), corrispondente al secondo altare di destra (rispetto all’ingresso) della chiesa di Sant’Agostino. Con un meccanismo a saliscendi, l’opera aveva la funzione di mostrare e nascondere la statua della Pietà (attualmente esposta nel museo) collocata nella nicchia dell’altare. La perdita di colore visibile nella parte bassa del quadro potrebbe essere spiegata con un malfunzionamento di tale dispositivo o con un danneggiamento causato dall’acqua che avrebbe bagnato la tela.

Il tema figurativo della Madonna del soccorso, legato soprattutto a committenze da parte dell’ordine agostiniano, era molto diffuso nel Medioevo in area umbro- marchigiana. La nascita di tale iconografia mariana va riferita a un episodio miracoloso avvenuto a Palermo nel 1306: una donna, molto devota alla Vergine, esasperata dalla vivacità di suo figlio aveva invocato il demonio pronunciando le parole “che il diavolo ti porti via”, così un giorno il maligno apparve e afferrò il bambino tentando di portarlo con sé all’inferno. La mamma allora si pentì e invocò in suo soccorso la Madonna, che immediatamente intervenne in sua difesa. Gli agostiniani, che avevano una particolare devozione per la Vergine Maria, utilizzarono la forza suggestiva di tale immagine per mostrare la supremazia di Dio sul demonio e spingere quindi il popolo incolto ad abbandonare le pratiche evocatorie del maligno. Ferri propone nella sua opera una variante iconografica: non è la Madonna a scacciare e sconfiggere il diavolo, ma l’arcangelo Michele che giunge improvvisamente dal cielo armato di lancia con cui è pronto a trafiggerlo. La tela mostra nella parte alta la Vergine, seduta su un cumulo di nuvole sorrette da due angeli, in atto di indicare all’arcangelo Michele, con l’indice della mano destra, una donna inginocchiata che in atteggiamento supplice la implora di salvare il figlio dalle grinfie del demonio. Il bambino, protendendosi verso la madre, cerca di aggrapparsi alla sua camicia, mentre una creatura demoniaca lo trattiene afferrandogli un lembo della veste. La figura del diavolo, a causa dei danni subiti dalla tela, è andata quasi completamente perduta, ma è comunque riconoscibile dai particolari della coda attorcigliata e della mano munita di artigli. Dal cielo sopraggiunge san Michele Arcangelo che salva il bambino permettendogli di tornare da sua madre.

La datazione del dipinto, in mancanza di documentazione, è stata circoscritta al periodo compreso tra il 1750 e il 1758. L’immagine della mamma orante e del bambino che si aggrappa al suo abito è molto affine a quelle presenti nella Natività di Francesco Mancini (1750, Roma, Santa Maria Maggiore) e nel disegno preparatorio dello stesso Ferri per una grande tela raffigurante l’Arrivo a Pergola delle reliquie di san Secondo, Agapito e Giustina (1758). Quest’ultima opera è anch’essa esposta all’interno del museo, insieme a un altro disegno preparatorio (Martirio dei santi protettori25, 1758) e alla Pietà (attr., circa 1740), donata al Comune dagli eredi del medico pergolese Achille Caverni per sua stessa volontà.

Museo dei Bronzi Dorati della Città di Pergola
Comune di Pergola ©2024

STUDIO E REALIZZAZIONE SITO WEB PUNTOMEDIAWEB SENIGALLIA
Skip to content